finocchietto, pane, pani e lieviti, pasta madre

Freselle calabresi…quel che mi ricordo!


Freselle
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Si alzavano alle 4 del mattino  le mie zie e mia mamma per fare il pane. Appuntamento quasi mensile perché si faceva in grosse quantità per più famiglie ed era una grande festa anche per noi cugine che assistevamo solo alla fine……..

….solo quando il pane  veniva sfornato dal grande forno a legna. Fumante e profumato ci veniva offerto cosparso di olio d’oliva un pizzico di origano e quello era il pranzo di quel giorno lungo e faticoso per le nostre mamme. Pero’ non finiva li il lavoro, qualche pagnotta veniva lasciata fresca da consumare giusto per i giorni successivi, le altre, la maggior parte, venivano aperte in due e rimesse in forno caldo ma ormai spento fino al giorno successivo perché diventassero freselle, perché si potevano conservare per tutto il periodo successivo fino a ricominciare. Si facevano pure delle piccole pagnotte, loro, le zie dicevano che erano per noi, erano leggermente zuccherate e aromatizzate con finocchietto selvatico e quelle che non venivano consumate subito diventano anch”esse freselle, piccole, croccanti profumate e buone da mangiare bagnondole nel latte al mattino. Una colazione sana che oggi é molto difficile far apprezzare ai nostri figli, hanno troppo!’ Ogni tanto é bene proporre anche questo tipo di colazione e far conoscere loro come un tempo non c’era che la semplicita e la genuinità sulle nostre tavole.

Freselle
Gli ingredienti:
250 g di lievito madre rinfrescato 
290 ml circa di acqua
300 g di farina di grano duro
200 g di farina di grano tenero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di semini di finocchio
50 g di zucchero semolato
La sera prima: nella planetaria, sciogliere il livito madre in 200 ml di acqua tiepida. Versare poco per volta le due farine e far lavorare le fruste a velocità media. Aggiungere il sale e lo zuccchero e poco alla volta il restante dell’acqua ed infine i semini. Lavorare l’impasto per 10 minuti circa. Otterrete un’impasto liscio e morbido. Versatelo in una ciotola, coprite con un film alimentare e poi con un tovagliolo e lasciate lriposare fino al giorno dopo.
Al mattino successivo riprendere la pasta e versarla sulla spianatoia, sgonfiatela e lavoratela un po’. Tagliare 12 pezzetti e fare delle palline. Ogni pallina lavoratela formando un salsicciotto e poi una ciambellina. Ponete le ciambelline su due teglie differenti ( 6 a teglia) ricoperte di carta forno e ben distanziate. Ricopritele e mettelele a riposare per almeno un’ora in un luogo caldo ( il forno và benissimo). Trascorso questo tempo, accendete il forno a 200°.C. – Fate cuocere le ciambelline per 10 min. Toglietele dal forno e fatele raffreddare su di una griglia. Tagliatele a metà e riponetele in forno acceso a 150°C. per 30 minuti circa e ancora per altri 30 minuti a 140°C. Assicuratevi che siano ben secche e croccanti. Nel caso potrete lasciarle nel forno spento ancora per qualche minuto. Potrete conservarle per più giorni in una scatola di latta.
Version française
Freselle calabresi...quelle che ricordo!
Freselle  légèrement sucrées et aux grains de fenouil
250 g de levain
290 ml d’eau
300 g de semoule de blé dur
200 g de farine de blé
1 cc de sel
1 cuillère à soupe de graines de fenouil
50 g de sucre en poudre

La veille: dans le bol du robot dissoudre le levain avec 200 ml d’eau tiède. Verser les deux farines et mélangez au fouet à vitesse moyenne. Ajouter le sel et le sucre progressivement et l’eau restante, puis les graines. Pétrir la pâte pendant 10 minutes. Vous obtiendrez une boule lisse et douce. Verser dans un bol, couvrez d’un film alimentaire, puis avec un linge et laisser lever jusqu’au lendemain. 
Reprendre la pâte le lendemain et dégonflez-la sur un plan de travail. Coupez 12 morceaux et en faire des petites boules. Pétrir chaque boule un peut puis formez des boudins.Joindre les extrémités en formant des cercles. Placer les freselle sur deux plaques couvertes de papier cuisson (6 freselle par plaque) et bien écartés. Couvrez-les et laissez-les au repos pendant au moins deux heures dans un endroit tiède (le four par exemple). Allumez le four à 200 degrés . Cuire les freselle pendant 10 min. Retirez-les du four et les laissez refroidir sur une grille. Coupez-les en deux et rangez-les face bombé en dessous dans le four chauffé à 150 ° C. pendant 30 minutes et de nouveau pendant 30 minutes à 140 ° C. Assurez-vous qu’elles soient très sèches et croustillantes. Vous pouvez les laissez dans le four pendant quelques minutes. Elles se conservent plusieurs jours dans une boîte métallique.
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28 risposte a "Freselle calabresi…quel che mi ricordo!"

  1. condivido le colazioni semplici. anche se produrre le freselle per me non sarebbe così semplice. sono stata adottata dalla pasta madre. ma non sono ancora sicura di riuscire. queste sono belle davvero. e sono vere. come i ricordi.

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  2. Fatta eccezione per la Sicilia, non sono mai stata più a sud di Roma…ma si può!? Tra i buoni propositi del nuovo anno o, diciamo, di qui ai miei 50 anni di vita devo (e dico *devo*) andare –come minimo– in Calabria, Campania e Puglia. Per ora assaggio virtualmente queste freselle!

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  3. Gio ha detto:

    adoro le freselle (da noi le chiamiamo così) e ricordo con grande affetto il giorno della panificazione da mia zia in campagna…quanti bei ricordi! non me ne faccio mai mancare un pacco in casa 🙂

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  4. Ramona 😉 cosa buona e giusta é quando si parla di buon mangiare…ahahha grazie mille!Max, che fortuna avere il forno a legna é un sogno per me ^^Juls, sono leggermente zuccherate ed oggi ne ho mangiato una con olio ed una spruzzata di limone…buonissime 🙂

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  5. che bel post Pat! adoro questa atmosfera di casa, come mi piacciono tantissimo le freselle! io conoscevo quelle salate, da ribagnare e condire con pomodori freschi, sale, olio buono e origano!devono essere buonissime anche queste leggermente zuccherate!

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  6. Enrica….grazie molto del tuo commento sono felice di potermi ritrovare insieme a tante di voi con gli stessi ricordi, le nostre nonne e zie antiche la sapevano lunga, tutto quello che facevano era per il poi…conservare,anche surgelare quando ci siamo attrezzati ed io da piccola mi domandavo sempre perché tanto fatica, tanto lavoro, inefetti ci "abbandonavano" nei letti caldi, per farci trovare poi il benessere per colazione. Io non capivo, ero la più grande 11 anni , e dovevo badare ai miei fratelli più piccoli per la giornata intera e questo mi infastidiva moltissimo…ora pero' sono dei ricordi indelebili, profumati, che pagherei perché si ripetano. Grazie davvero di cuore a te!TuttI…grazie mille ragazzI, Elga, Milena, Silvia,Valentina,Pamirilla, Bobina,Gianni,Sonia,Carlotta, Mirtilla,Onde,Manu e Silvia, Flavia,Babs….Ady, no non lo sapevo siamo conterranee allora!Lydia, anch'io ora che ho il Ken posso farle tante volte, non ho la forza delle miei zie 😉

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  7. Ciao!Sai una cosa?la colazione di una volta di cui parli è la mia preferita… purtroppo abito in toscana ed abbiamo il pane senza sale, noi lo si chiama "sciocco" quindi biscottato non è un gran chè.. mia nonna invece è i pantelleria e il pane là è aromatizzato con semi di sesamo e finocchietto selavtico fatto per metà con farina rimacinata e salato!quando andiamo dai parenti ne porto a casa una quantità industriale (questa estate circa 10 kg di pane!!) lo congeliamo e riassaporiamo quei sapori lontani scaldandolo quando ne abbiamo voglia.1 di questi panetti lo taglio a fette e lo faccio biscottare in forno.. la mattina nel latte supera ogni cosa.Le tue friselle me lo ricordano anche se hanno in comune ;)io le frisele le compro spessimo al supermercato e sono divine con un'acciuga sottosale e dei pomdorini "strusciati sopra" magari dei pomodori gialli invernali.. sai quelli che si appendono a grappolo in estate?Mi è piaciuto moltissimo leggere la tua storia, mi ha portata indietro nel tempo e forse finalmente ho capito perchè mia nonna si ostina a voler impastare minimo 6 kg di farina ( ed in casa siamo solo 5!!! :D)Leggo sempre con piacere il tuo blog 🙂 un abbraccio a presto!Eri

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  8. Ho letto i tuoi ultimi post tutti d'un fiato: mi mancavi tu e le tue emozioni raccontate e devo dire che questa ricetta arriva dritto al cuore sia per le foto che per il racconto ….Un bacio 🙂

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  9. mmmmmmmm Ma sono buonissime!!! Io le compro sempre dal fornaio quando vado giù, ma non le abbiamo mai fatte in casa!! Grazie per la ricetta!!Io le amo con sopra l'olio, il sale e l'origano mmm

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  10. adorabile…. ho assaggiato le friselle quest'estate in Puglia e non le dimenticherò mai! cercavo giusto una ricetta per riproporle ed ecco la tua, è arrivata a pennello! Non sapevo si potessero fare anche dolci! grazie e complimenti, un post meraviglioso!

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  11. Complimenti…hai pienamente ragione,e le mamme che hanno la possibilità,la voglia ed il tempo fanno benissimo a preparare queste prelibatezze fatte in casa per non perdere la tradizione e la genuinità di una volta!!!Flavia

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  12. La mia nonna non aveva un forno a legna…meno prosaicamente però, faceva la stessa cosa…tostava il pane avanzato e poi era la sua colazione..e le brillavano gli occhi come fosse una torta reale! Bellissimo post, belle le foto, senza prezzo i ricordi 🙂

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  13. Questo post è di una dolcezza commovente… la storia, le foto, il metodo di conservazione delle pagnotte in eccesso, tanto più poetico dell'attuale "si possono congelare", nel leggerti mi sono strutta…

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