Dolci

Il mio dolce preferito é alle mandorle

Dolce alle mandorle

Non credo di appartenere a quel genere di persona da potersi definire pigra, tuttavia amo  fare le cose con calma, senza affrettare il tempo che ho. Quando mi capita combino dei guai, del tipo, rompo qualcosa, faccio cadere un vaso o un bicchiere o un piatto, urto alle maniglie delle porte facendomi dei grossi lividi sulle bracia e poi non me ne ricordo neanche, o anche  mi ustiono le mani prendendo distrattamente la teglia del forno senza protezione e altre distrattezze del genere che succedono proprio quando voglio fare le cose in fretta e non é nella mia indole.

E’ per questo che amerei avere più tempo e quando ce l’ho, ho mille idee in testa da voler realizzare ma con calma, prendendoci gusto in tutto e sopratutto non avere intorno nessuno.

Mi alzo presto anche per poter andare a fare la spesa con attenzione per cio’ che acquistero’,quando non devo penare per trovare un parcheggio, quando le corsie sono tutte ordinate , quando ancora non c’é molta folla ed evitare la  fila alle casse e mi ritrovo a rientrare il prima possibile proprio quando la gente comincia ad affluire a massa e a svuotare gli scaffali…..e insomma non vedo l’ora di rientrare.

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Oggi fa caldo, molto caldo, tanto come non immaginavo e a me piace. L’interno della nostra casa é fresco, una vecchia casa costruita su pietra e con muri molto spessi. La calura non filtra da dare fastidio specialmente nel piano di sotto, in cucina, anzi é molto piacevole. Non ho timore di accedenre il forno e con tutta la mia calma, per non scottarmi , preparo uno tra i dolci che preferisco.

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Dolce alle mandorle

ingredienti per 6 persone

facile – preparazione 15 mn
tempo di cottura 40 mn a 180°- ripiano basso – forno ventilato
stampo 20 cm di diametro o usarne uno quadrato ( come foto) di 22×22
  • 100 g di farina di frumento semi integrale o farina normale
  • 40 g di farina di mandorle
  • 80 g di zucchero di canna chiaro
  • 1 cucchiaio di miele
  • 100 g di burro + 2 cucchiai di olio di soia*
  • 2 grandi uova a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di extratto di vaniglia
  • 2/3 gocce di estratto di mandorle amare
  • la buccia grattugiata di un limone non trattato
  • 80 g di mandorle a filetti
In un mixer ho versato la farina di mandorle con 50 g di zucchero ed il miele, ho mixato ad impulsi per non far scaldare le mandorle. Ho setacciato la farina e l’ho versata in una ciotola insieme alla pasta di mandorle lavorando con le dita per integrarla bene.  In un’altra terrina ho sbattuto le uova insieme al restante zucchero fino a che son diventate chiare e spumose. Ho sciolto il burro mescolandovi l’olio di soia, lasciandolo intiepidire, poi l’ho versato nelle uova ben montate e continuando a montare con le fruste,  l’estratto di vaniglia, le gocce di mandorle amare e la buccia gratugiata del limone.
Infine ho aggiunto gradatamente la farina incorporandola per bene nell’impasto continuando a mescolare con le fruste a velocità bassa.
Ho rivestito uno stampo quadrato , ma va benissimo anche uno stampo rotondo, con carta forno. Ho versato l’impasto livellandolo e cosparso delle mandorle a filetti, volendo anche un po’ di zucchero a velo.
L’ho passata in forno per 40/45 minuti finché la superficie diventi dorata. Lasciata raffreddare e servita….con una pallina di gelato allo yogurt, alla vaniglia o meglio alle mandorle  in questo periodo é divina 🙂
*ho usato dell’olio di soia che negli ultimi tempi amo in sostituzione dell’olio d’oliva nei dolci. Ovviamente nulla vi impedisce di utilizzare l’olio che preferite.
Questo dolce l’ho trovato scritto su di un foglietto a casa di mia suocera,  lei lo fa spesso e lo decora anziché le mandorle con della cannella e zucchero e poi lo taglia a biscotti, io ho preso le basi della sua ricetta, variando dosi e alcuni ingredienti per renderlo personale, come, d’altra parte faccio spesso…mi sembrava doveroso scriverlo 🙂

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Dolci

Crostata di frolla al mascarpone con rabarbaro crema di mandorle e miele

Rhubarb

Succede alla sera tardi,quando troppo affaticata ormai dal peso della casa, finalmente mi rilasso, sprofondando nella mia poltrona preferita.

Sempre li, vicino alla lampada a piede che illumina solo quell’angolo, quasi riparato, vicino al camino, ora spento.

Prima di decidere il seguito della mia serata lascio scorrere le immagini della Tv. Mi serve qualcosa per allontanare il peso di pensieri, preoccupazioni, che disturbano il riposo,  sopraggiungono proprio quando cerco il riposo.

Pochissime cose attirano la mia attenzione, succede che poi mi lascio addormentare nella comoda poltrona e….non voglio questo, non ancora.

Amo poter finire la serata  con qualcosa di interessante da fare, forse leggere, forse scrivere, forse sfogliare le foto, riguardare e studiare le mie foto arricchire la mia curiosità, assimilare l’arte di altri per trovare la mia.

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Amo fotografare, generalmente, su sfondi scuri, che abbiano quella luce antica, appartenenza ad un epoca lontana. Ci vedo calore, conforto e autenticità.

Non uso luci artificiali, non uso tecniche speciali, non ho pannelli riflettenti, faccio male, faccio bene, non so’. A volte uso il tre piedi , ma a volte, molto più spesso no. Sono molto istintiva, guardo il dolce, il piatto che ho preparato, i suoi colori e inizio a costruire nella mia immaginazione la scena….poi, mano mano tutto si forma, un pezzo per volta, un bicchiere, un tovagliolo, una forchetta, più forchette, una macchia sul tavolo, un telo, e sopratutto la luce non prepotente della mia finestra.

Non so se cambiero’ stile con il tempo. Certo voglio migliorare. Un nuovo obiettivo mi aiuterà?

Ho tanto ancora da migliorare.

Queste foto non sono perfette, scattate in un pomeriggio di pioggia,  sfocate, eppure prese in prestito da un gruppo su flickr per la loro copertina e se non fosse stato che questa crostata é una delizia, chissà, sarebbero rimaste in archivio del “mai pubblicate”…!!!!!!

Tarte con crema di mandorle e rabarbaro

Crostata con frolla rustica al mascarpone con rabarbaro su crema di mandorle e miele.

La frolla usata per questa crostata é la stessa che ho utilizzato qui ( clicca per stampare la ricetta della frolla), in effetti, l’idea di questa crostata viene proprio dallo stesso post, differisce solo nella crema fatta con le mandorle  anziché le nocciole.

Ingredienti per la crema:

  • 1 dl di panna fresca
  • 80 gr di farina di mandorle preventivamente tostate
  • 2 cucchiai di miele liquido
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
  • 1 grosso uovo intero e fresco
  • 4 gambi di rabarbaro*
  • miele liquido di fiori

Ho preparato la frolla e dopo averla divisa in due parti, l’ho messa in frigo per 30 minuti. Una delle due l’ho congelata per utilizzarla in un altra ricetta.

Nel frattempo ho preparato la crema secondo la ricetta che troverai cliccando sul link sopra.

Ho ben lavato il rabarbaro, tolto le foglie verdi che sono tossiche ( attenzione a non utilizzarle) poi ho asciugato bene i gambi.* cerca di scegliere dei gambi non troppo grossi é meglio per la cottura e per disporli sulla crostata.

Sul piano di lavoro ho posto un foglio di carta forno da disporre successivamente un una teglia rettangolare. Ho steso la pasta con il matterello sul foglio nelle misure di circa 36 cm di lunghezza per 26 di larghezza. Ho distribuito la crema di mandorle sulla base ed ho sovrapposto i gambi del rabarbaro dopo averli tagliati nella stessa lunghezza della frolla, lasciando un piccolo spazio tra un gambo e l’altro. Ho ribaltato il bordo della pasta di tre cm circa per lato in modo tale da non far uscire la crema durante la cottura. Con un pennello ho spennellato i gambi  del rabarbaro ed i bordi della frolla con del miele liquido.

Infine ho infornato a 160°C. per 40 minuti. Ho estratto la crostata dal forno lasciandalo raffreddare su di una griglia. Al momento di servirla l’ho tagliata a quadrotti cospargendola di miele per attenuare il sapore acidulo tipico del rabarbaro.

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condimenti, primi piatti, salse

Stroncatura con crema di fave fresche al formaggio pepato e mandorle

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La mia casa é situata in un luogo di calma assoluta. Nonostante sia proprio nel centro del villaggio.

Passano pochissime auto impercettibili  e la gente che l’attraversa, raramente, é sempre in silenzio.

Qualche volta il rumore lontano di un aereo si percepisce, ma non da fastidio, anzi. Se mi fermo a riflettere , in quel rumore mi perdo, mi allontano con esso.

Una scelta di vita la nostra per crescere , noi ed i nostri figli  respirando calma, almeno durante i fine settimana.

I restanti  giorni corriamo.

Non amo lasciar correre il tempo senza che io possa riempirlo, in qualche modo devo riempirlo, anche quando mi fermo.

Leggo parole e scopro emozioni.

Scopro poi, di non essere la sola a volermi circondare di cose semplici, piccole cose, gesti e sapori che a volte…..molto spesso, mi fanno star bene.

Stroncatura con pesto di fave fresche e pecorino pepato e....

Per la crema di fave non ho da darvi dosi precise l’ho fatta ad occho cosi come tante altre volte faccio il pesto al basilico, alla menta, alla rucola…..

Ingredienti per la crema di fave ( crema perché l’ho mixata, ma volendo puoi usare il mortaio e pestare il tutto)

  • una manciata di fave fresche
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 manciata di mandorle bianche
  • 1 pezzetto, ad occhio circa 50 gr, di formaggio pecorino pepato
  • 1 pizzico di sale
  • 5 foglioline di menta fresca
  • 5 foglioline di basilico fresco
  • olio d’oliva qb

Preparazione: Ho lavato bene le fave e poi le ho spellate ( sono più dolci), ho messo tutti gli ingredienti nel bicchiere del minipimer ed ho cominciato a mixare aggiungendo a filo un’ottimo olio extra vergine d’oliva fino alla consitenza desiderata. Ho invasato in vetro sterilizzato ed aggiunto  dell’olio sulla superficie per poter conservare la crema in frigo circa una settimana.

Con questa crema ho condito la Stroncatura che é un tipo di pasta particolare  della cucina calabrese,  a me molto familiare) in particolare della Piana di Gioia Tauro. Delle origini molto antiche, questo tipo di pasta é realizzata con i residui di farina e di crusca durante la molitura del grano, valendo sempre il principio che non si butta via nulla e nei tempi passati e lontani era un principio fondamentale sopratutto nelle famiglie povere.

Molto ruvida ,questa pasta, trattieni i condimenti ed é particolarmente condita con aglio,olio e peperoncino, nonché la famosissima mollica di pane. E’ stata scelta e ne sono assolutamente fiera, per rappresentare parte del ricco patrimonio culinario calabrese al padiglione Rai di Expo 2015.

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Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di Stroncatura o anche semplici bavette da preferire di farro o integrali
  • due cucchiai colmi di crema di fave
  • 1 pomodoro cuore di bue non troppo maturo
  • 1 piccola zucchina biologica
  • qualche piccola favetta
  • il succo di mezzo limone
  • sale e pepe
  • olio extra vergine d’oliva qb

In una piccola terrina ho tagliato a dadini il pomodoro dopo averlo bene lavato ed asciugato e tolto i semi interni. Ho fatto la stessa cosa con la zucchina , anch’essa tagliata a dadini e mescolata al pomodoro, ho semplicemente condito con olio extra vergine, il succo di mezzo limone,un pizzico di sale, e delle foglie fresche di basilico. Ho tenuto questa dadolata da parte per una mezz’ora circa.

Ho fatto cuocere la pasta  in acqua leggermente salata, scolandola al dente e versandola direttamente in una padella antiaderente dove ho sciolto preventivamente la crema di fave con poca acqua di cottura della pasta. Ho mantecato la pasta per qualche minuto, alla fine ho versato la dadolata di pomodori e zucchine dove avevo messo anche qualche favetta piccola e tenera. Ho cosparso di pecorino pepato ed un filo d’olio extra vergine d’oliva a crudo e servito subito.

Buon divertimento.

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