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Ultimi regali home made un Chutney all’arancia

Chutney d'arancia

In Francia é impensabile una cena nataliazia  senza il grande piatto assortito dei formaggi. E’ impensabile non poterne spalmare almeno un pezzettino anche dopo una cena luculliana.
Cosi’ come é impensabile una cena senza il foie gras.

A proposito del foie gras, come ho scritto tante volte, a me non piace, ma la cosa strana é che avevo proprio voglia di imparare a prepararlo.

Mi piace moltissimo la sua texure, liscia e burrosa ed é per questo e non solo, ho partecipato  ad un’atelier che concerneva proprio la preparazione del foie gras animata dallo chef Alan Cirilli, una persona très agreable, gentile e molto disponibile.  
Per l’occasione ho conosciuto tante blogghers francesi e finalmente incontrato Edda, Marina e Silvia
E’ stato un pomeriggio spassoso, un gran divertimento in un’ambiente rilassato e scherzoso.
Un’esperienza che spero di ripetere altre volte.

Il fegato grasso di oca non é affatto difficile da preparare, molta pazienza, scrupolosità nel togliere le vene interne, giuste dosature di sale e pepe e….magari di questo ne parlero’ meglio in un’altra occasione, ora posso solo dirvi  che per la mia prima volta credo sia riuscito abbastanza bene, conservato e sigillato nella sua terrina nel mio frigo per essere degustato il 24 sera….con questo chutney all’arancia sarà perfetto.

Chutney

Vista la forte reticenza all’assaggio, un piccolo bocconcino tentero’ di ingerirlo anch’io  anche se il mio chutney sposa bene i formaggi decisi, stagionati e particolarmente i caprini, preferiti in ogni occasione e comunque é buonissimo anche da solo e siete ancora in tempo a farne un bel regalino goloso e originale!

Chutney

La ricetta:
per 4 piccoli vasetti medi

3 arance bio (preferibilmente arance da spremute)
1 mela ranetta
1 cucchiaino raso di fiocchi di peperoncino
60 g di radice di zenzero fresco
50 g di bacche di cranberries disidratati
1 piccola cipolla rossa
2 foglie di lauro
5 chiodi di garofano
1 cucchiaino di sale
500 g di zucchero di canna grezzo
1/2 litro di aceto di mele

Lavate e sbucciate le arance togliendo la buccia senza la parte bianca, il più finemente possibile con un coltellino ben affilato e tagliate tutte le scriscioline di buccia a filetti piccoli. Togliete dall’arancia tutte le parti bianche e riducete gli spicchi a pezzetti. Se la pellicina che ricopre la polpa é troppo spessa cercate i toglierne il più possibile. Mettetele in un recipiente alto a fono spesso. Sbucciate  la mela e tagliatela a dadini, cosi’ come la cipolla. Versate il tutto nel recipiente, aggiungete gli aromi, lo zucchero,utti gli altri ingredienti insieme all’aceto di mele. mescolate e fate cuocere a fuoco dolce finché tutto non si addensi. Contate due buone ore. Invasate in vasetti sterilizzati e chiudete ermeticamente. Conservate in luogo fresco e buio per tre settimane. Dopo averla utilizzata conservate in frigo per una settimana.

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Melograno, mela verde e yogurt una Raïta autunnale

Pomegranate

Sono  belli come pietre preziose, sono ben protetti nel loro guscio corteccia, difficili da sgranare. Succosi ,dolci e leggermente aciduli di un rosso vivo brillante, ci  attraggono.
Sono ricchi di proprietà benefiche per la nostra salute ed é bene mangiarne, bere il suo  succo.

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Tartelletta rustica con finferli, melanzane, peperoncino e provola

Finferli

Sin da bambina ho una grande passione  per i funghi, non che io sia stata mai nei boschi a raccoglierli, anche se é un desiderio che prima o poi dovro’ esaudire, bensi mio padre, certi lunedi, unico giorno libero della settimana, andava con un suo amico intenditore, alla grande e appassionante avventura.
Puntualmente e con grande orgoglio rientrava a casa con cesti di funghi, particolarmente porcini e a volte anche “gallinnacci” cosi li chiama lui i finferli,  io ne ero felicissima, solo a sentire quel profumo di sottobosco, di foglie e terra umida mi estasiava. Mia madre, al contrario, non ne era troppo fiera, non si fidava tanto del bottino ed il suo primo pensiero , sussurrato appena per non deludere mio padre era: “bisogna essere cauti…. li facciamo bollire con l’aglio e li diamo da mangiare al gatto”. Ma noi il gatto non ce l’avevamo, allora era lei per prima che ne mangiava un pezzettino.
Non approvavo questa cosa, cioé, questo procedimento, anche fin da piccola percepivo che la troppa cottura di questi “fiori del bosco” serviva solo a torturare le loro fibre, non rispettando la loro consistenza e sopratutto il magnifico profumo nonché il sapore, completamente dispersi  nella grande pentola piena  d’acqua bollente.

Finferli

Tartellette con finferli, dadini di melanzane fritte,peperoncino e provola piccante

Finché sono cresciuta, ed é arrivato il tempo in cui mi sono messa ai fornelli. Dietro suggerimento di mio padre e del suo amico e del mio intuito  i funghi non li avrei strapazzati,  non troppo maneggiati, né eccessivamente lavati,  solo strofinati con uno straccetto pulito e umido per toglire il terriccio e dopo aver “sfilato via con un coltellino affilato, la parte più scura del gambo ,direttamente gettati in padella con olio evo, uno spicchio d’aglio, l’immancabile peperoncino piccante, e farli saltare velocemente lasciandoli croccanti e fragranti.

Tartellette con finferli, melanzane e provola piccante

Tutta la loro bontà  sarebbe arrivata dritta dritta nei nostri piatti, accomodati su fette di pane rustico tostato ed un piccolo bicchiere di vino.

La ricetta:

Tartelletta rustica con finferli, dadini di melanzane, peperoncino e provola piccante.

Ingredienti per 6 tartellette
per la pasta brisé:
60 g di farina di grano saraceno
110 g di farina 00
5 cl di olio exravergine d’oliva
5 cl circa di acqua tiepida
1 cucchiaino di miele liquido
1/2 cucchiaino di sale

150 g( circa)  di finferli
1 piccola melanzana
20/30 g di provola piccante
un peperoncino
2/3 foglie di lauro
1 spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

Preparate la pasta brisé:
Mettete le due farine sulla spianatoia ( o in una ciotola) versate al centro l’olio, il miele, il pizzico di sale e cominciate a mescolare con le mani o con un cucchiaio di legno, poco per volta aggiungete l’acqua tiepida; lavorate la pasta con le mani fino a renderla liscia e omogenea. ( 3/4 minuti) formate un palla, Metteteci una scodella sopra e fatela riposare per una mezz’ora;
Nel frattempo , pulite i funghi cercando di togliere il più possibile residui di terriccio. tagliateli a pezzetti. prendete una padella antiaderente e versateci 2/3 cucchiai di olio, l’aglio intero, il lauro ed un pezzetto di peperencino, infine i finferli. Fateli insaporire a fuoco medio alto, mescolando regolarmente per circa 5 minuti, il tempo di far assorbire l’eventuale acqua di cottura. Salate e pepate e fate raffreddare; 
Tagliate la melanzana a dadini, fateli friggere poco per volta in poco olio in una pentola a bordi alti. Sgocciolate i dadini di melanzane su foglio assorbente. Alla fine mescolateli insieme ai finferli.
Stendete la pasta brisé, sul piano di lavoro e ricavatene 6 cerchi della circonferenza delle vostre formine per tartellette. Disponete i dischi di pasta nelle formine e bucherellate il fondo con una forchetta. Coprite con fagioli secchi e fatele cuocere a 200°C. per 10 minuti.
Toglietele dal forno e lasciatele intiepidire. Disponetevi gli ingredienti preparati in precedenza cospargendo di provola tagliata a pezzetti. Infornate per altri 10 min. a 200°C.
Buona degustazione!
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