L’atmosfera é diversa da quando , quasi non ricordo più, di una Pasqua con la mia famiglia d’origine.
Sola per risentirmi figlia io, ma anche mamma, perché ad un certo punto della loro vita sei tu figlia che diventi mamma per loro.
I miei genitori, più piccoli e più fragili degli anni che passano, li ritrovo bene con i soliti, per fortuna piccoli, acciacchi dell’età avanzata, ma pieni di vitalità negli occhi e con voglia di dare, ancora e sempre di dare, insazibili.
Mia mamma che mi cura, il letto con una coperta in piu’, uno scialle, la prima colazione ed i piccoli e grandi piaceri di una cucina tradizionale e semplice,
Mio padre che mi mostra fiero il suo giardino, le primizie che stanno per fiorire e racconta di cose passate.
Poi i fratelli con la loro famiglia ed i loro problemi di una terra che nonostante troppo bella del mare, dell’aria e del sole, dà sempre meno conforto.
Il mio dolce é una Tarte antica francese, che non conoscono e che non potevano conoscere tanto non la conoscevo neanche io.
Una torta ricca, sostanziosa , allo stesso tempo morbida e croccante, dove si puo’ cambiare poco, magari la farina di mandorle con la farina di nocciole, la spasta sfoglia alla base con la pasta brisé, io l’ho voluta presentare cosi’, tradizionale nella sua originalità cosi’ come il suo nome lo conferma, é una torta che invoglia ed invita ad una piacevole conversazione.
Vi auguro una serena Pasqua
(ricetta tratta da: Saveurs Magazine n° 208 )
Ingredienti per 8 persone:
- 2 rotoli di pasta sfoglia
- 80 g di burro morbido
- 70 g di zucchero di canna chiaro
- 80 g di farina di mandorle
- 2 piccole uova a temperatura ambiente
- 40 g di panna da montare
- 2 cucchiai di Rum bianco
- la buccia di un limone bio
- 120 di zucchero a velo
- 1 albume di un piccolo uovo
- 15 g di farina 00
Prepara la crema di mandorle: Sbatti con le fruste il burro morbido e lo zucchero di canna, aggiungi le uova, la farina di mandorle, la panna,ed il rum e la buccia grattugiata del limone, ma senza troppo sbattere, meglio mescolare questi ultimi ingredienti solo con la spatola. Lascia la crema a temperatura ambiente.
Prepara lo stampo tondo di almeno 24 cm di diametro. Disponi il primo foglio di pasta facendo sporgere i bordi all’esterno che eliminarai con delle forbici, versa la crema di mandorle, ricopri con l’altro disco di pasta , premendo leggermente con le mani per togliere l’aria e sigillando i due bordi fino all’attaccatura dello stampo, togli l’eccedenza della sfoglia con attenzione poiché dovrai ricavarne delle bande per ricoprire la parte superiode del dolce.
Riserva il dolce in frigo nel frattempo che prepari la glassa.
Con i resti della sfoglia recupara e taglia delle bande di mezzo cm. di spessore.
In una ciotola metti lo zucchero a velo e la farina, sbatti leggermente l’albume e mescola tutto isieme fino ad ottenere una crema fluida.
Riprendi lo stampo con il dolce dal frigo e versa la glassa reale livellando , posiziona le bande come preferisci e rimetti in frigo per mezz’ora.
Accendi in forno a 180°C. fai cuocere da 40/45 minuti, verificando la doratura,nel caso sia troppo dopo 30/35 minuti, copri con carta forno e termina la cottura. Lascia in forno per altri 5 min, dopo aver spento sempre ricoperta della carta forno.
Disponi il dolce su piatto di portata dopo averlo fatto indiepidire e servi preferibilmente tiepido o freddo.
Ottima servita con un buon vino bianco liquoroso e fresco.
Non la conoscevo, che bella Pat, hai fatto bene a pubblicarla ! A questo punto buon ponte del primo maggio, un bacione !
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Grazie Chiara….é un dolce a dir poco squisito, una piacevolissima scoperta anche per me 🙂
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Buone feste a te cara Patrizia, il mio Don dice che dopo la resurrezione di Gesù gli auguri si posso fare anche per dieci giorni dopo, bisogna godere di questa gioia…. Immagino tu abbia raccolto affetti e immagini che ti sarai riportata a casa…. Ma anche tu hai fatto un bel dono a loro, questa torta friabilissima e meravigliosa accompagnata dalla tua presenza… Un abbraccio
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Allora eccomi a ricambiarteli con affetto e grazi mille delle belle parole.
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che bella ricetta non lo conoscevo, sono anche io quell’eta di mezzo mi sono riconosciuto molto nel tuo racconto con i genitori anziani ma anche con dei figli 🙂
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Grazie Gunther, e più passano gli anni più si complica tutto anche per la mia lontananza!!!
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Magnifique, bravo!
Baci e buon Pasqua!
Rosa
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Non é forse vero che quando si é lontani tornare a casa vuol dire notare e apprezzare le tante cose che si davano per scontato? anche quando ci sono delle difficoltà. Almeno per me é così. Mi ritrovo perfettamente nelle parole che tu hai scritto con delicatezza, le sento vibrare dal profondo del mio cuore. La tua torta Patrizia ê meravigliosa, é dolce e raffinata, esattamente come quello che hai scritto. Buona Pasqua e a presto.
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grazie mille Margerita, é stato un soggiorno pieno e ricco come sempre quando vado in Calabria ma rientro talmente triste che per giorni e giorni non riesco ad abituarmi al pensiero dei miei genitori lontani 😦
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magnifica!
Una buona pasqua !
Manu
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Mi mancavi!!!
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sono dentro questa fase della vita:
perché ad un certo punto della loro vita sei tu figlia che diventi mamma per loro,
sono un po’ sospesa…fa strano, fa un’estrema tenerezza, fa pensare molto
ti abbraccio
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si, mia carissima Lo, fa strano….la tua sensibilita mi tocca particolarmente, grazie infinite!
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Patrizia, brava come sempre. Da provare assolutamente. In uno di questi ponti di feste devo proprio farlo questo dolce. Complimenti ancora, auguri. Anna
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Grazie Anna, ne resterai piacevolmente deliziata, te lo garantisco!!! tanti tanti auguri anche a te 🙂
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