Per accompagnare un buon té fumante o un caffè nero rigorosamente senza zucchero in un pomeriggio domenicale é mia abitudine far sciogliere in bocca un dolcetto che possa esaltarne ancora di più il piacere del relax.
Ogni fine settimana ne propongo di diversi, facili da fare, che siano frollosi o morbidosi che comunque siano di facile esecuzione, a volte improvvisati anche con sola pasta sfoglia o frolla che conservo per ogni occasione in congelo.
Gli amaretti per esempio non li avevo mai fatti. Sono semplicissimi sia per gli ingredienti, sempre a portata di mano sia per l’esecuzione , tempo meno un’ora e sono già sul vassoio.
I primi che ho fatto sono quelli di
Pellegrino Artusi che consulto sempre con molto interesse e simpatia ma mi si sono spiaccicati tutti durante la cottura, erano completamente piatti anche se comunque buoni, come al solito qualcosa avro’ sbagliato.
Ho cercato altre ricette sul web più che altro per avere conferme e dosi giuste tra zucchero e mandorle ed anche stabilire la temperatura del forno che per alcuni é di 180°C, con tempi minori di cottura e per altre ricette é molto più bassa con tempo più lungo di cottura.
Io li volevo cicciotti e friabili ( non so se avete presenti quelli distribuiti da marche più conosciute) in modo tale di addentarli croccanti esteriormente ma morbidi all’interno. Non posso dire di esserci riuscita perfettamente , alla fine pero’ sono abbastanza morbidi ma non friabili in bocca come io li volevo, ecco perché ho aggiunto un cucchiaino di maizena, (ahi, ahi!!! penseranno i puristi) ovviamente é stata solo una prova e suggestione mia personale, non so se ho fatto male o bene il risultato non ha assolutamente variato il sapore. Restano ancora un po’ collosi, pero’ si conservano molto bene per una settimana in una scatola di latta, anzi dopo qualche giorno sono molto più buoni. Le palline durante la cottura in forno non si sono appiattite e fanno una gran bella figura nel vassoio di presentazione.
La ricetta tratta dall’Artusi con mie personali ritocchi
Amaretti circa 30 pezzi
220 g di farina di mandorle
300 g di zucchero a velo
2 albumi
3/4 gocce di essenza di mandorle amare
1 cucchiaino di Maizena ( facoltativo)
Mescolate insieme farina di mandorle, lo zucchero a velo ed il cucchiaino di maizena, in un recipiente sbattete con le fruste a mano, leggermente gli albumi aggiungete le gocce di essenza di mandorle amare* e mescolando con un cucchiaio di legno versate negli ingredienti secchi. Mescolate finché otterrete un’impasto appiccicoso. Accendete il forno a 150°C. Preparate una teglia e dei pirottini da muffins, prelevate un pezzetto d’impasto, bagnandovi le mani, e formate una pallina come una noce, mettetela nelle cassette di carta appiattendola leggermente; procedete con tutto l’impasto allo stesso modo bagnadovi spesso le mani. Infornate e fate cuocere per 20 mn. Se preferite, la ricetta originale dice di infarinarli con dello zucchero a velo prima d’infornarli, io non l’ho fatto prima ma l’ho fatto dopo cotti e completamente raffreddati.
*( a questo proposito mi sarebbe piaciuto utilizzare al posto dell’essenza , delle vere mandorle amare se caso mai voi le trovate in commercio bisogna togliere la buccia facendole bollire in acqua e poi asciugarle in forno per poi mixarle bene. Vanno poi mescolate alla farina di mandorle per la quantità di 10 gr, togliendo ovviamente la stessa quantità di quelle dolci)
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:-)*
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Patrizia cosa non sono i tuoi dolcetti e le tue foto 🙂 mi piacciono sempre di più!
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Mi farai onore Gio, spero ti piacciono…grazie!!!
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Cara Lo….grazie!
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che belli sembrano piccoli soli…mi piacciono questi amaretti morbidi, le preferisco a quelli secchi che ogni tanto si trovano in giro un bacione
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anche io amo gli amaretti teneri all'interno e con un retrogusto un po' amaromai fatti, mi stampo la tua ricetta, li proverò!
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Ok, Saretta, saro' beon lieta di ospitarti ma porta gli amaretti di cui sopra sono golosissima anch'io!!!! grazie della visita!
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grazie mille Katia 🙂
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Non li ho mai fatti, ma rimangono tra quelle delizie che mi fanno luccicare gli occhi appena le vedo!Belli e buoni davvero 🙂
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Isabeau, sai credo che quello che conta é il soggetto, la ricetta, non tanto la foto, io cmq, c'ho messo tempo prima di capire come doverne fare una decente. Grazie della visita!
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e nemmeno io Reb sai che l'ultimo volevo lasciarlo a mio marito ma….più forte di me, andato via ora con il mio caffettino pomeridiano! Grazie della visita 🙂
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carissime grazie davvero 🙂
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Mamma mia Patrizia che sogno!Sembrano gli amaretti di Sasselo ce trovo favolosi!!!Una volta o l'altra mi materializzo a casas tua per il te!BacioniPS:io ho un vero debole per i biscotti, sopra ogni dolce!!!
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Sono rimasta incantata dalla foto molto belal e suggestiva.Mi spiace che i miei dolci non possano essere valorizzati come i tuoi. io sono proprio negata!Adoro gli amaretti, i più buoni mai assaggiati sono quelli che ancora ricordo con nostalgia in Sardegna, ma i tuoi mi sembrano degni concorrenti!
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A questi, non dovei nemmeno avvicinarmi: io, che notoriamente non son gran golosa, se ne ho in casa- e peggio sarebbe se fossero homemade- non mi dò pace finchè non vedo il fondo del sacchetto, sigh.
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Sono splendidi!un dolce ricercato, per palati raffinati e certo non semplice da preparare!Bravissima, bacioni
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