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Mafaldine con gli ultimi pomodorini gratinati al forno, con tracce di ricotta forte, salsa alle acciughe e cipolle di Tropea.


Mafaldine
A volte esco a passaggiare da sola.

La domenica pomeriggio, anche se non c’é il sole e fa umido, mi copro con uno scialle caldo ed esco, due passi fanno bene. Conosco questi luoghi, le stradine solitarie del piccolo villaggio che abito da più di dieci anni. Conosco le case che costeggiano la stradina che porta fuori dal paese , un tratto é solo campi, ora incolti,  campi infiniti che fanno respirare. Anche la terra ad un certo punto deve respirare.

novembre- campi, foglie, viale

Io abito al centro, la parte più vecchia del villaggio, proprio vicino la piccola chiesa e c’é una piazza, piccola ma sufficiente per contenere la festa del paese, con giostre e mercatini, abitualmente nel mese di giugno, quando si popola di bimbi e mamme e papa e nonne e nonni e di giovani.

Oggi pomeriggio é vuota, é sempre vuota  tutte le domeniche dell’anno tranne che quando c’é la festa e quando c’é la messa, una volta al mese.

foglie

Lungo il mio tragitto verso il parco, per non raggiungere nulla,  incontro poche persone, quasi niente. Incontro tanti alberi, con le foglie d’oro, rosse e arancio che stanno sui rami a malapena e che colorano e rallegrano un cielo grigio e poi poco per volta multicolorano la terra.

Foglie

Infondo adoro questo silenzio delle foglie che cadono ed il loro profumo , anche se…..

Parco
…..Non so’ perché ma quando esco a passeggiare da sola cerco sempre di incontrare facce familiari, consapevole che é del tutto impossibile. Cerco nelle facce che incontro, tratti, uno sguardo , anche un lieve pensiero familiare che mi possa somigliare, che possa aprire un’ istante nella mia mente una conoscenza, un ricordo, qualcuno che conosco.



Ricetta integralmente italiana (tranne gli ultimi pomodorini del mio giardino), con sapori caldi e sapidi ottenuti dal gusto forte della ricotta pugliese, dalle acciughe sott’olio del mio paese , addolcito  dall’ultima cipolla rossa di Tropea.

Piatto antico - pomodorini gratinati,acciughe,cipolle e pasta

Mafalde corte con pomodorini farciti con tracce di ricotta forte e salsa alle acciughe e cipolle rosse di Tropea

Ingredienti per 4 persone:

400 g di pasta Garofalo formato mafalde corte
200 g circa di pomodorini ciliegie ( ultimi pomodorini ritrovati sulle mie piantine qualche settimana fà)
2 cucchiai di mollica di pane raffermo
1 spicchio d’aglio
2 cucchiaini di ricotta forte ( formaggio cremoso di capra molto pungente pugliese)
erbe aromatiche secche (timo,origano,maggiorana)
4 filetti di acciughe sott’olio
1 piccola cipolla rossa di Tropea
olio estravegine d’oliva

Preparate i pomodorini tagliandoli a metà, estraetene i semini. Macinate la mollica di pane raffermo (meglio se casareccio) in un mixer insieme alla ricotta, le erbe aromatiche, un cucchiaio di acqua, due di olio e lo spicchio d’aglio. Aggiustate di sale e pepe. Farcite con questo composto i pomodorini. Disponeteli in una teglia irrorareli di olio e passateli in forno a 100°C. per una 20 di minuti.



Preparate una grande pentola di acqua salata per cuocere la pasta al dente.

Nel frattempo preparate la salsa di cipolle: In una padella antiaderente, abbastanza grande per contenere la pasta, versare due/tre cucchiai di olio, aggiungere le acciughe e farle sciogliere a fuoco dolce, aggiungere la cipolla affettata sottilmente. Mescolate bene facendo insaporire con sale e pepe. Fate appassire le fette di cipolle per 3/4 minuti.
Quando la pasta é quasi cotta, con un mestolo forato versarla nella padella con la salsa di cipolle, finire la cottura amalgamando bene nella salsa. Infine aggiungere i pomodorini gratinati nel forno e mescolare delicatamente. Servite subito.

 

 

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16 risposte a "Mafaldine con gli ultimi pomodorini gratinati al forno, con tracce di ricotta forte, salsa alle acciughe e cipolle di Tropea."

  1. Pingback: Primi Piatti | Via delle roSe

  2. Per me questo non è un vuoto o in silenzio di tristezza,anzi proprio in quel silenzio e quei colori mi ci perderei,le ispirazioni e i pensieri più profondi nascono proprio in momenti di "abbandono" come questi… In estate con luce e i colori accesi credo si "viva" di più ma che in fondo si pensa di meno… Facile invece pensare alla bontà di questo piatto che in fondo ha anche i colori dell'autunno.

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  3. Nannareé, Mariabianca e tutti…vi ringrazio moltissimo dei vostri commenti, mi fa piacere se passate di qui e me lo dimostrate cosi' affettuasamente, grazie mille!!!Günther, mi rincuori, anch'io sono decisamente sensibile alla luce se penso al sole della Calabria :(…grazie mille!Gio', abito nella Val D'Oise, a 15 km da Parigi, in campagna un piccolissimo villaggio tipicamente francese, grazie mille!

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  4. Che bello il tuo blog ..ti ho scoperta per caso!!!!!! abiti a Parigi::.AAAAdoroooo Parigi ……buonissime le tue ricette e le foto sono particolarmente romantiche sia nei colori che nei soggetti….da oggi sono fra le tue lettrici fisse ….:):):)))ciaobuona giornata danannarè

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  5. gran belle foto ai saputo cogliere al meglio gli umori e i colori dell'autunno come in cucina i sapori e i colori del mediterraneo, un invidia per entrambi.., mi piace molto quei pomodorini utilizzati cosiin autunno anche io mi un po intristisco, mi hanno detto che dovuto al fatto che sono sensibile alla luce, siccome in autunno diminuiscono le ore di luce, mi viene un po l'umore blues ma un piatto cosi riempie di luce

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  6. che bellissimo paesaggio ci hai regalato, e molto belle anche che le tue parole a descriverlo: il "villaggio" (ma dove mai si può ancora trovare un posto definibile in questo modo, qui da noi?!)e la messa una volta al mese.. (no, per quello non c'è problema, qui da noi due volte al giorno!)e che diciamo della pasta?: buon sangue non mente.. 😉

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  7. Che meraviglia il paesaggio che ci hai mostrato: un capolavoro dell'autunno ….Ha un sapore autentico questo primo che proponi: il mix di ingredienti ed il formato di pasta è perfetto 😀

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  8. Lo ha detto:

    tesoro…che dolce tenerezza malinconica nei tuoi passi…sai la cosa buffa…in questo periodo esco spesso anche io a camminare…con me c'è Nina perchè non sapendo se trovo facce familiari…lei mi sta vicino…la tua ricetta è poesia, la stessa delle parole…camminiamo ancora

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  9. Che bel posto! io darei tutto per vivere fuori città e lo dico sul serio. In Messico abitavo in una piccola città e mi piaceva, poi qui in Italia ho visuto per 5 anni in un piccolo villaggio a 60k da Roma. Ma adesso ci abito in questa grande, rumorosa e sporca (scusate) città e per quanto è bella, non c'è paragone col vivere in tranquilità lontano dai turisti, ambulanze, smog, etc.Patrizia, sei molto fortunata 🙂

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